Morbillo più pericoloso di quanto si potrebbe pensare: è questo il risultato di uno studio condotto dalla Università della California (Ucla) che ha utilizzato i dati di una grande epidemia di morbillo avvenuta intorno al 1990 arrivando a conclusioni ben precise. Questa malattia infettiva sarebbe in grado di causare complicanze non da poco, specialmente se sottovalutata nei sintomi. E le conseguenze, nei casi più gravi, possono essere anche mortali.
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Gli studiosi californiani hanno analizzato alcuni dati arrivando ad affermare che le conseguenze del morbillo possono fare capolino anche dopo qualche anno rispetto a quando si è contratta la malattia. Ecco perché si mettono in guardia i genitori:
Nessuno dovrebbe andare in Europa se non ha già fatto due dosi di vaccino
consiglia James Cherry, ricercatore in malattie infettive in età pediatrica presso l’Ucla. In Italia morbillo, rosolia e parotite sono ancora malattie endemiche. Ciò che fa preoccupare e anche un bel po’ è il calo delle vaccinazioni che si è registrato negli ultimi anni e che non fa altro che far aumentare il numero di persone suscettibili all’infezione con il rischio di focolai anche estesi come gli anni passati (nel 2013 oltre 2200 casi).
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I dati parlano chiaro: negli ultimi due anni le vaccinazioni contro il morbillo sono diminuite vertiginosamente, andando dal 90,5% all’85,3%. Con il crollo delle vaccinazioni si stima siano a rischio di ammalarsi 670mila bambini di età compresa fra 2 e 9 anni, che corrisponde al 15,3% dei circa 4 milioni e 400mila nuovi nati dal 2008 al 2015.
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